Un’alternativa sana e senza glutine: gli pseudocereali

pseudocereali

Gli pseudocereali, così chiamati perché assomigliano ai veri cereali ma senza far par parte della famiglia delle graminacee, sono alimenti di grandissima importanza grazie ad alcune caratteristiche che li rendono unici.

Tra gli pseudocereali più tipici troviamo quinoa, grano saraceno, miglio e amaranto: questi semi, ricchissimi di minerali, antiossidanti, fibre e proteine, sono privi di glutine – particolarità che li rende essenziali per chi soffre di celiachia o sensibilità al glutine.

I benefici degli pseudocereali sono considerevoli. Secondo una ricerca dell’università di Harvard la quinoa può ridurre il rischio di mortalità dell’11% per malattie respiratorie, del 15% per tumori e del 48% per diabete. L’amaranto, invece, contiene lisina, calcio, fosforo, ferro e magnesio, e grazie alla sua elevata digeribilità viene usato spesso nello svezzamento e nella preparazione delle pappe per bambini e anziani.

L’alta digeribilità, unita ad un elevato potere saziante, è un tratto comune a tutti gli pseudocereali, che seguono anche le stesse regole in cucina. La quinoa, l’amaranto e il grano saraceno devono essere lavati molto bene prima di essere cotti; successivamente, per ogni tazza di semi ne vanno aggiunte due di acqua e, una volta salato il tutto, bisogna cuocere per 15/20 minuti.

Potete cucinare gli pseduocereali in moltissimi modi: ad esempio si possono usare per sformati o burger, per insalate fredde, insieme ad altri cereali o anche per rendere più ricche e sane le vostre zuppe e minestre. L’amaranto, in particolare, può essere usato anche in modo divertente per creare dei pop corn: cotti come i chicchi di mais, in una padella antiaderente con un filo d’olio, i semi di amaranto possono essere una valida e sana alternativa da offrire durante un aperitivo o da mangiare guardando un bel film!