Ipotiroidismo e soia. Proibito o possibile?

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Uno degli argomenti più discussi, nel mondo dell’alimentazione, è la possibilità di assumere soia in caso di ipotiroidismo. Alcuni sostengono che la soia non dovrebbe essere consumata ma vediamo se questa affermazione è corretta.

La soia, conosciuta anche come fagiolo miracoloso, è un alimento che non dovrebbe mai mancare in un’alimentazione equilibrata. Essendo ricchissima di proteine ed acidi essenziali, può tranquillamente sostituire la carne, offrnedoci nutrienti benefici per la salute.

Studi internazionali, ma anche Italiani, hanno dimostrato molto effetti positivi e rarissimi effetti negativi. Ci si domanda allora, perchè questa diceria sul fatto che la soia faccia male alla funzione tiroidea. Tutte queste notizie, però, sono prive di un significato clinico e non ci sono evidenze che confermino l’interferenza della soia con l’attività tiroidea.

Il sospetto è che queste notizie derivino dalla continua lotta tra inustria lattiero casearia ed il crescente mercato di lattte vegetale. Le persone che soffrono di ipotiroidismo possono quindi consumare la soia assicurandosi di consumare quantità adeguate di iodio, un elemento molto importante per la biosintesi degli ormoni tiroidei. Per chi soffre di tiroide autoimmune di Hashimoto, invece, può consumare la soia solo se la funzione della ghiandola è normale (quindi non sotto cura ormonale).

Chi assume farmaci come l’eutirox o il tirosint deve prestare attenzione al consumo perchè interferisce con l’assorbimento di questi medicinali, rendendoli meno efficaci. La soluzione migliore sarebbe consumare soia 5 ore dopo l’assunzione del medicinale.

Oltre alla soia ci sono molti alimenti che possono interferire con l’attività della tiroide e l’assunzione di farmaci, ad esempio gli alimenti ricchi di fibre, legumi, frutta, verdura, cavolo. Ma dobbiamo rinunciare anche a loro? La conclusione è che si può consumare tranquillamente anche se soffri di tiroide e, se sotto terapia ormonale, avendo l’accortezza di introdurre il tutto con moderazione a distanza di 5 ore dall’assunzione dei farmaci.