Il favismo

Il favismo prende il suo nome dalle fave: l’alimento principale da evitare qualora si sia affetti da questa patologia, oltre a piselli, verbena ed alcuni farmaci.Il favismo è dovuto alla carenza dell’enzima G6PD (Glucosio-6-Fosfato-Deidrosigenasi) che si trova, principalmente, nei globuli rossi e li protegge da stress ossidativo e radicali liberi. Questo difetto, provoca la denaturazione dell’emoglobina, la distruzione dei globuli rossi e, in seguito, l’anemia emolitica con ittero (a distanza di 12-48 ore dall’assunzione di alcuni alimenti, come fave o piselli, o farmaci come sulfamidici, salicilici, chinina, menadione o, semplicemente, dall’inalazione di polline di alcune piante).

Tutti questi fattori agiscono come elementi scatenanti in quanto inibiscono l’attività dell’enzima, contribuendo ad aggravare, in modo determinante, una situazione già carente di suo.

La malattia è trasmessa, in modo ereditario, con il cromosoma X (per questo il sesso maschile è più predisposto) ed è presente in oltre 400 milioni di persone al mondo. In Italia, la popolazione più colpita è quella sarda.

L’OMS classifica le varianti genetiche della G6PD in 5 classi le cui prime 3 identificano stati di deficienza:

  • Classe 1: deficienza grave (attività enzimatica <10%) con anemia emolitica cronica (non sferocitica)
  • Classe 2: deficienza grave (attività enzimatica <10%), con emolisi intermittente
  • Classe 3: deficienza lieve (attività 10-60%), emolisi solo se esposti ad ossidanti
  • Classe 4: variante non deficitaria, nessuna conseguenza clinica
  • Classe 5: attività enzimatica incrementata, nessuna conseguenza clinica

Negli individui sani, il G6PD porta alla produzione di glutatione ridotto (GSH) ovvero una molecola necessaria per neutralizzare i radicali liberi in grado di causare danno ossidativo e, in seguito, danno al DNA.

Le persone con carenza di G6PD, sono più esposte al danno ossidativo, per questo devono consumare un’adeguata quantità di frutta e verdura in modo da assumere adeguate quantità di antiossidanti. Non possono, però, assumere Aloe o altri alimenti che contengono acido salicilico e non possono eccedere con l’integrazione della vitamina C.

Secondo la letteratura scientifica, inoltre, l’henné utilizzata sia per la tinta dei capelli ceh per i tatuaggi non permanenti, potrebbe scatenare un’emolisi eccessiva.