Una dieta sbagliata può favorire il rischio di depressione.

La depressione è un disturbo multifattoriale che colpisce sempre più persone. Una delle cause che possono portare alla sua insorgenza è la dieta sbagliata.Molto spesso si cercano, nei cibi, meccanismi di compensazione sul tono dell’umore. Ad esempio, i pazienti depressi aumentano la loro preferenza verso i carboidrati perchè hanno un meccanismo di compensazione sul tono dell’umore: sono correlati a meccanismi serotoninergici. Questa situazione, però, è contraddittoria in quanto l’aumento di carboidrati (in particolar modo quelli raffinati) può aumentare lo stato infiammatorio e determinare un peggioramento delle condizioni dei pazienti.

È stato dimostrato che i pazienti, spesso, tendono a fare scelte poco salutari nei confronti del cibo facilitando, così, i meccanismi dell’infiammazione.

La depressione è associata a carenza di neurotrasmettitori quali serotonina, dopamina e norepinefrina. L’infiammazione cronica indotta da uno stile di vita errato, può influire notevolmente sullo stato depressivo: le citochine pro-infiammatorie sembrano determinare una modulazione del tono dell’umore attraverso vari meccanismi.

Le evidenze che collegano gli stati infiammatori alla depressione, derivano da tre osservazioni:

  • un terzo dei pazienti affetti da depressione mostra elevati livelli di citochine infiammatorie (proteina C reattiva, TNF alfa, IL-6);
  • le patologie cronico-infiammatorie aumentano il rischio di depressione;
  • i pazienti trattati con citochine infiammatorie presentano un maggior rischio di sviluppare depressione.

Le citochine possono determinare un crollo del tono dell’umore agendo sui neurotrasmettitori, riducendo la neuro genesi ed attivando un enzima specifico che depleta di serotonina il cervello.

Il rilascio delle citochine deriva dallo stress psicofisico, da uno stile di vita errato, da patologie concomitanti e da trattamenti farmacologici.

Sembra che le infiammazioni non solo agiscano come fattore precipitante nei soggetti predisposti ma, anche, come fattore peggiorativo nei confronti di questo disturbo.

Gli elementi nutrizionali che non dovrebbero mancare sono: vitamine del gruppo B, zinco, magnesio, calcio ed amioacidi essenziali come il triptofano (sostanze importanti nella produzione dei neurotrasmettori e nella modulazione delle loro funzioni). Inoltre, è opportuno prestare attenzione anche all’apporto di antiossidanti ed omega 3 ovvero componenti indispensabili per abbassare lo stato infiammatorio.

Gli acidi grassi buoni, proteggono i neurotrasmettitori dallo stress ossidativo e dai radicali liberi attraverso la stabilizzazione della membrana cellulare, la modulazione dell’infiammazione e l’abbassamento delle citochine infiammatorie.

Per concludere, anche l’attività fisica può contribuire significativamente ad un miglioramento del tono dell’umore, oltre a migliorare le condizioni fisiche e lo stato infiammatorio.