L’evoluzione dei consigli nutrizionali: dalla piramide alimentare a Healthy Eating Plate

Negli ultimi decenni, i governi dei vari paesi hanno sviluppato vari strumenti per educare le persone sui principi di una dieta equilibrata.

Tralasciando i discorsi culturali, esistono sono sempre dei principi basilari come, per esempio, un alto consumo di cibi a base vegetale ed un basso consumo di quelli di origine animale.

La prima piramide alimentare americana, è stata creata nel 1992 dalla USDA (dipartimento dell’agricoltura). Questo strumento, è stato riconosciuto nell’ambito scientifico internazionale e su questo si sono basate le raccomandazioni nutrizionali mondiali.

Nel 2005, la USDA ha pubblicato MyPyramid ovvero un aggiornamento della vecchia piramide che tiene in considerazione le linee guida “Dietary Guidelines for Americans“, stilate ed aggiornate ogni 5 anni, indirizzate a tutte le persone dai 2 anni di età in su, in condizioni normali di salute.

Le raccomandazioni trasmesse da MyPyramid erano riferite principalmente alle abitudini alimentari ma incoraggiavano anche una regolare attività fisica giornaliera come fattore indispensabile per il benessere psicofisico.

Nel giugno 2011, MyPyramid è stata sostituita con MyPlate, come parte di un’iniziatia di comunicazione più ampia basata sulle Dietary Guidelines for Americans del 2010, con lo scopo di aiutare i consumatori a fare scelte alimentari migliori.

MyPlate presenta, attraverso un piatto ed un bicchiere, 5 gruppi di alimenti: il piatto è diviso in quattro sezioni: 30% di ortaggi, 30% di cereali, 20% di frutta e 20% di proteine; oltre a questo, c’è anche un piccolo cerchio ad identificare un bicchiere di latte o yogurt. Questa inclusione di latticini ad ogni pasto, ha provocato le critiche dell’Università di Harvard che, nel 2011, ha pubblicato la sua variante del piatto nutrizionale Healthy Eating Plate: a differenza di MyPlate, questa variante prevede un bicchiere di acqua al posto del latte e l’inserimento dei latticini tra le fonti proteiche (che comprendono, tra l’altro, anche legumi e noci).

Quindi, secondo Harvard, i latticini devono far parte del 20% dell’apporto proteico e non devono essere in aggiunta.

Le raccomandazioni di Harvard sono molto chiare e prediligono cereali integrali, grassi sani come l’olio di oliva, ed una riduzione degli alimenti di origine animale.

Riassumendo, i nutrizionisti americani consigliano di seguire una dieta basata, principalmente, su verdure, cereali integrali, frutta e quantità moderate di latticini a basso contenuto di grassi.

In quantità minori: carni, pesce, uova e frutta secca, prestando attenzione ai cibi salati / dolcificati o a quelli contenenti grassi saturi.

Oltre ai consigli nutrizionali, è raccomandata l’attività fisica giornaliera.